Solvitur ambulando

percorsi e soluzioni

la decrescita del sonno

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ufficio stampa

ufficio stampa – dormitorio alla comunità S. Francesco di Monselice

Come ho in più occasioni avuto modo di osservare, l’incoerenza è una categoria dello spirito piuttosto diffusa. Noi della MiVeSlow  non ne siamo immuni.

Dunque, noi viaggiamo lenti per portare un messaggio di decrescita, di recupero di una dimensione più umana eccetera eccetera. La parte del viaggio lento è indubbiamente quella che rispettiamo, un pò perchè siamo costretti a farlo dal passo che ci danno gli asini, un po’ perchè la media giornaliera dei chilometri da percorrere (20 km trattabili, più abbondanti che scarsi)  non ci permetterebbe di sicuro di correre.

Per il resto, il pragmatico Fabio fa osservare che se si tira la coperta da una parte ti rimane corta dall’altra. Ne consegue che dopo un giorno di cammino (lento) tutto il resto che rimane da fare subisce decise accelerate. E lì, quanto a coerenza, casca l’asino (tranquilli Greta, Gigi, Gastone e Ginevra: è solo un modo di dire).

Fino a questo momento non è mai capitato di arrivare a destinazione  prima delle 18.30 – 19.00 di sera. A quel punto l’unica cosa che si desidera è una doccia e dal momento che siamo in 14 persone, in situazioni tipo camping, è evidente che nei temuti casi in cui la doccia sia in un esemplare unico, siamo bravi a farcela per ora di cena, con la completa assenza di tempi morti.

Poi si cena, poi magari si incontra chi ci ospita, si fa filò tra noi, si digerisce la cena e la serata è bella che andata. E’ allora che scatta in noi l’ansia da produzione: dicesi ansia da produzione la consapevolezza di aver esaurito il tempo utile per pubblicare gli aggiornamenti su FB, per scrivere i post sui blog, per mandare al web master dei siti dell’iniziativa, ogni notizia sugli eventi del giorno. Con buona pace delle nostre buone intenzioni di dare conto in diretta, day by day di ogni cosa che succede.

In questi giorni si sono viste scene inquietanti di alcuni di noi attrezzati di pile frontali sulla testa, attorno a un tavolo e di fronte al proprio notebook, digitare sulla tastiera quel che si riusciva, nel buio della camerata dove gli altri infilati nei sacchi a pelo erano già in fase REM.

Di natura sarei precisina e se  una cosa non è fatta come dico io (in queso caso un post per il blog) non la pubblico. Tuttavia un amico mi ricorda che l’ottimo è spesso nemico del bene. Tradotto nel caso specifico,  significa che se aspetto di ricomporre per benino gli appunti dei giorni scorsi per farne un diario di viaggio compiuto, probabilmente, visti i presupposti, arriverò al termine del viaggio stesso senza essere riuscita a raccontarlo.

Questa illuminazione mi ha suggerito di usare comunque questo canale per dare dei rimandi di ciò che sto vivendo con questo stimolante e vivace gruppo, ma di pubblicare con calma il dettaglio delle singole tappe già fatte. Insomma sì,  con un po’ di ritardo, come quando le partite di calcio venivano trasmesse in differita.

L’alternativa infatti sta diventando poco praticabile  ogni giorno che passa e che la stanchezza si accumula, perchè mi porterebbe a usare ore che devo  dedicare necessariamente al riposo, se voglio camminare il giorno successivo. L’alternativa infatti sarebbe la decrescita…la decrescita del sonno.

Autore: mariagraziadalpra

La gioia di scrivere, il potere di perpetuare. La vendetta di una mano mortale. Wislawa Szymborska

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