un tappeto di ombrelli colorati…
Non è da tutti organizzare un evento a tutto tondo, nei dettagli, con uno stile che lo distingua da tanti altri eventi ordinariamente simili. Specialmente se l’evento ha a che fare con la propria morte. Eppure Fabio ci è riuscito e il suo resterà un funerale memorabile, con un’estetica propria, come piaceva a lui.
Non è stato lasciato spazio al caso: l’intervista al Giornale di Vicenza di 10 giorni fa, in pratica un commiato dalla città, la e-mail che ha fatto arrivare a noi collaboratori attraverso un collega, salutandoci tutti, consapevole di aver finito il suo tempo, la grande fotografia con il suo grande sorriso sulla epigrafe con la grafica diversa dalle altre, la compiaciuta apposizione del titolo di “Dott.” a cui teneva tanto, davanti al suo nome.
Il suo coraggio è stato quello di guardare in faccia la realtà e non lasciarsi sopraffare dalla sua drammatica situazione, neppure quando il dolore fisico gli lasciava sempre minor spazio. Mi ha colpito la resistenza del suo sorriso, ampio, candido, persistente anche quando la malattia gli aveva portato via il resto dei lineamenti del viso.
Non era un tipo facile, Fabio. Spesso la sua ironia confinava con il sarcasmo e assumeva toni beffardi, quasi godesse nel mettere in imbarazzo le persone. Ma era sufficiente saperlo e munirsi di adeguati strumenti di risposta. Diversamente simpatico, ha detto qualcuno, ma sinceramente non potrei dire che mi facesse sentire a disagio, forse Continua a leggere →